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Pitem Pace: Progetto Far Conoscere ‐ Projet Faire Connaître
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\r\n L'Europa ha un ampio patrimonio culturale che deve essere preservato e promosso per uno\r\n sviluppo culturale sostenibile. La rivoluzione digitale ha creato nuove condizioni ed opportunità\r\n per la fruizione del patrimonio attraverso tecnologie digitali sviluppate specificamente per il\r\n cultural heritage.
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\r\n In questo contesto, il progetto “Far Conoscere – Faire Connaître” ha il compito di promuovere e\r\n sostenere la valorizzazione dei beni e delle attività culturali di particolare rilievo per\r\n favorire l’innalzamento culturale della cittadinanza, la preservazione dei beni, la conoscenza del\r\n territorio e il turismo dell’area transfrontaliera impattata.
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Il progetto, pertanto, si pone l’obiettivo di favorire la valorizzazione del\r\n patrimonio di biblioteche, archivi, musei e centri culturali anche con la messa a disposizione di\r\n applicativi funzionali ed efficaci per la descrizione e la pubblicazione sul web delle\r\n informazioni e degli oggetti digitali.
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In Italia, le attività in favore dei beni culturali, indicate dalle\r\n norme nazionali e regionali, si sono sviluppate su di un lungo periodo a partire dai primi anni\r\n Ottanta, concentrandosi inizialmente sull’identificazione dei beni culturali tramite censimenti ed\r\n elenchi, poi con la catalogazione dei materiali fatta tramite l’utilizzo di idonei strumenti\r\n informatici che in locale e sul web permettevano di trovare l’oggetto delle ricerche e\r\n programmarne la consultazione. Con lo sviluppo della tecnologia è stato possibile affiancare alla\r\n descrizione testuale anche l’immagine così da favorirne la conoscenza e l’accesso anche da\r\n lontano.
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Nell’ambito delle tematiche trattate all’interno del progetto, la Regione\r\n Valle d’Aosta ha sostenuto campagne di catalogazione in favore di biblioteche, archivi e\r\n musei a partire dalla fine degli anni Ottanta e in questi trent’anni sono state definite\r\n metodologie specifiche, anche in relazione ai percorsi nazionali e internazionali, che oggi\r\n permettono di disporre di vastissimi patrimoni digitalizzati composti da immagini e iconografie\r\n (fotografie in negativo e positivo, riproduzioni di libri e documenti, carte tematiche).
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I sistemi informativi regionali che si sono evoluti nel tempo oggi conservano\r\n un patrimonio di beni culturali digitali costituito da un numero considerevole di record\r\n descrittivi (suddivisi rispettivamente in Beni Immobili e Mobili, Architettura Rurale e strutture\r\n fortificate ruderizzate (Anciens Vestiges En Ruine - A.V.E.R.) e oggetti digitali composti da\r\n giornali, libri, fotografie, documenti d’archivio e carte tematiche.
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